Continuano gli sbarchi a Lampedusa
Proseguono gli sbarchi a Lampedusa: oltre mille persone in 24 ore. All’hotspot 1300 ospiti
Con le condizioni meteo favorevoli aumentano gli arrivi. Ieri dalla struttura di primissima accoglienza di contrada Imbriacola sono state trasferite 430 persone, nella notte ne sono arrivate altre 218
Proseguono gli sbarchi a Lampedusa: oltre mille persone in 24 ore. All’hotspot 1300 ospitiAnsa
Hotspot a Lampedusa, immagine d’archivio
Con le condizioni meteo favorevoli aumentano gli sbarchi sulle coste italiane. Sono circa 1.100 i naufraghi giunti nelle ultime 24 ore a Lampedusa. Ieri sono stati circa 870 a sbarcare sull’isola, nella notte invece sono arrivati in 218, questi ultimi si trovavano a bordo di piccole imbarcazioni, presumibilmente tutte partite dalle coste tunisine.
E sono 1.359 i migranti ospiti dell’hotspot di Lampedusa. Dalla struttura di primissima accoglienza di contrada Imbriacola, ieri, con i traghetti di linea per Porto Empedocle, erano state trasferite 430 persone. Per oggi, mentre la Prefettura di Agrigento attende conferma dell’arrivo a Lampedusa della nave Diciotti che dovrebbe imbarcare 600 migranti, è stato già disposto il trasferimento, in mattinata, di 232 persone con il traghetto Galaxy che in serata arriverà a Porto Empedocle.
Unicef: oltre 100.000 minorenni arrivati soli in Italia dal 2014, oltre 1.000 bambini sono morti quest’anno nel Mediterraneo
Dal 2014 a oggi sono stati oltre 100mila i minori non accompagnati arrivati via mare in Italia, con 6 mila solo quest’anno: lo rivela l’Unicef in un comunicato del 19 giugno.
Un dato parziale che non considera il numero dei minorenni rifugiati dall’Ucraina arrivati in Italia dall’inizio della guerra tuttora presenti, e di quanti arrivano invece dalle frontiere terresti – principalmente dalla cosiddetta rotta balcanica – non sistematicamente registrati. Si tratta di bambine/i e adolescenti spesso in fuga da conflitti e violenza che tentano di raggiungere l’Europa – a volte fermandosi in Italia, altre proseguendo verso altri Paesi per ricongiungersi con familiari o conoscenti – alla ricerca di sicurezza e condizioni di vita più dignitose.
Molti viaggi spesso non conoscono un esito positivo, ce lo ricordano i recenti naufragi di Cutro e, solo pochi giorni fa, al largo della Grecia. Solo lungo la rotta del Mediterraneo centrale – che si attesta essere ancora una delle più pericolose – dal 2014 si stima abbiano perso la vita oltre 21 mila persone, più di 1.000 solo quest’anno, tra cui molti bambini e bambine. Restano poi anche i rischi specifici: minorenni e donne sono tra le categorie più esposte a sfruttamento e violenza – inclusa la violenza di genere – in tutte le fasi del percorso migratorio. Questi dati sono probabilmente destinati a salire nei prossimi mesi, data l’incidenza di conflitti, crisi e disastri climatici che affliggono molti dei principali Paesi d’origine.