Governo, Meloni stoppa la norma ad hoc per aiutare le squadre di calcio: «Sarebbe incomprensibile»
Tra gli ispiratori dell’emendamento al decreto Aiuti quater ci sarebbe il senatore di Forza Italia e presidente della Lazio, Claudio Lotito
Giorgia Meloni ha convocato i capigruppo della maggioranza a Palazzo Chigi per discutere della legge di Bilancio.
Ma il vertice è diventato un’occasione anche per frenare un’iniziativa parlamentare che riguarda il decreto Aiuti quater.
Alla presidente del Consiglio non sarebbe piaciuto l’emendamento, firmato anche dai suoi senatori, che prevede che le società di calcio possano rateizzare i debiti Irpef e Inps in cinque anni, senza pagare interessi e sanzioni.
Il ragionamento che Meloni avrebbe fatto ai leader della maggioranza sarebbe questo: non è possibile, in questa fase, aiutare le società sportive, le quali devono imparare a gestire bene i propri bilanci.
Per i cittadini, un aiuto del genere al mondo del calcio «sarebbe incomprensibile», avrebbe detto Meloni.
Dello stesso avviso sarebbe il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, secondo cui è da cercare una soluzione che valga per tutte le aziende e non varare una norma ad hoc per il mondo del calcio.
Meloni rivendica le misure su Pos e tetto ai contanti
A proposito di Manovra, nella riunione tra esponenti dei partiti di governo, la presidente del Consiglio avrebbe esortato la maggioranza a «fare velocemente, senza perdere tempo».
Il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Tommaso Foti, uscendo da Palazzo Chigi ha affermato che «certamente non ci sarà l’esercizio provvisorio», ma maggioranza e governo potrebbero comunque istituire una cabina di regia per sciogliere più rapidamente i nodi relativi alla legge di Bilancio.
Meloni, a quanto si apprende, avrebbe anche difeso le misure contestate sul Pos e il tetto ai contatti. «Misure di buon senso», avrebbe osservato, ricordando che i costi di commissione sono a carico degli esercenti e non dei cittadini che beneficiano del servizio. Se la commissione fosse addebitata anche ai consumatori, avrebbe aggiunto, nessuno pagherebbe un caffè tramite Pos.
Meloni sarebbe disposta a ridiscutere la soglia minima dei 60 euro per l’obbligo di accettare pagamenti elettronici, ma soltanto in un’interlocuzione con le istituzioni europee.