Humanity disobbedisce: “Non andiamo via”. A Catania anche la Geo Barents
Sbarcati in 144. L’Ong: “Illegale ripartire se non scendono tutti”. Autorizzato l’attracco anche per la nave di Msf, restano in attesa la Ocean Viking e Rise Above. Letta attacca il governo: “Sbarco selettivo è contrario ai principi di umanità” Pd: “Piantedosi riferisca in Parlamento”. Il viceministro Sisto: “L’aria è cambiata”
Humanity1 disobbedisce. “Intorno alle 11,30 ci è stato chiesto di lasciare il porto di Catania con 35 sopravvissuti a bordo. Il capitano ha rifiutato questo ordine” dicono fonti dela ong tedesca che gestisce la nave, “La legge marittima lo obbliga a portare in un luogo sicuro tutti coloro che sono stati salvati da un’emergenza in mare”.
“I superstiti hanno diritto a un accertamento di protezione individuale, che può avvenire solo a terra. Respingere le 35 persone a bordo di Humanity 1 in cerca di protezione dalle acque territoriali è una forma di respingimento collettivo e quindi illegale”. Sono 144 i migranti i migranti sbarcati dalla nave e tra questi un neonato e i minori, a seguito delle ispezioni.
La Protezione civile è presente durante le operazioni di individuazione dei soggetti fragili, donne e bambini migranti a bordo della nave della Ong Humanity. In banchina oltre al personale addetto all’ordine pubblico e delle forze dell’ordine, sono operativi i funzionari della Protezione civile del Comune di Catania e del Dipartimento regionale della Protezione Civile.
Tutti, insieme con i volontari della Croce Rossa italiana, al momento dello sbarco provvedono a distribuire loro acqua, caffé, pannolini e coperte. “Tè caldo, coperte anche delle ciabatte per molti migranti scalzi sono le prime cose che abbiamo dato loro perché stanotte a Catania è arrivato pure il freddo”, confermano le autorità.
“Non sono io il capitano, non decido io, ma lasciare il porto di Catania se non dovessero sbarcare tutti i migranti che sono a bordo della nave sarebbe illegale, perché sono tutti profughi”. Queste le parole di Petra Krischok, portavoce di Sos Humanity. “I primi a sbarcare – ha confermato – sono stati minorenni e bambini piccoli accompagnati dalle madri. I controlli sono ancora in corso, ma Catania non ci è stato assegnato come porto sicuro”.
Non appena sono state tirate le cime dell’imbarcazione, sul natante sono saliti i medici dell’Usmaf, la sanità maritma per un’accurata ispezione che dovra’ individuare minori e soggetti fragili, destinati a mettere piede in Sicilia. La macchina organizzativa della Prefettura dovrà curare nei dettagli tutte le procedure agli immigrati che non resteranno sulla ong, a partire dal triage sanitario ed eventuali tamponi per rilevare casi di Covid.
Coloro che otterranno il lasciapassare per sbarcare, se maggiorenni, saranno destinati al palaSpedini, la cui struttura è già stata scelta in altre occasioni per l’accoglienza di immigrati. I minori invece saranno destinati a strutture per l’accoglienza dei minori che hanno stipulato convenzioni con la Prefettura. Poco distante dal molo in cui si trova la nave una trentina di attivisti sta protestando a gran voce, gridando lo slogan di “tutti liberi e tutte libere”.