Qatar 2022, Mondiali di calcio, migliaia di lavoratori stranieri sfrattati a Doha
Svuotati gli edifici che ospitano lavoratori asiatici e africani. Mondiali sotto i riflettori per lo sfruttamento dei lavoratori
A meno di quattro settimane dall’inizio dei Mondiali di calcio le condizioni di lavoro semi schiavistiche dei lavoratori stranieri in Qatar continuano a scuotere l’opinione pubblica.
Pochi giorni fa migliaia di lavoratori stranieri sono stati sfrattati dalle loro case in alcune zone del centro della capitale Doha dove è previsto che soggiorneranno i tifosi di calcio durante la Coppa del Mondo.
È una vicenda raccolta da un inviato dell’agenzia Reuters che ha parlato con alcuni di questi lavoratori, principalmente asiatici e africani. Hanno raccontato che più di una dozzina di edifici sono stati evacuati e chiusi dalle autorità con pochissimo preavviso, costringendo i lavoratori a cercare un riparo qualsiasi, incluso coricarsi sul marciapiede sotto le loro ex case.
Ad esempio in un edificio che ospitava 1.200 persone nel distretto di Al Mansoura di Doha, le autorità hanno avvertito le persone intorno alle 20 di mercoledì che avrebbero avuto solo due ore per andarsene.
Infatti i funzionari municipali sono tornati intorno alle 22:30, hanno costretto tutti a uscire e hanno chiuso a chiave le porte dell’edificio. Alcuni uomini che non erano potuti tornare in tempo per ritirare i propri beni hanno semplicemente perso tutto.
“Non abbiamo un posto dove andare”, ha raccontato un uomo a Reuters mentre si preparava a dormire fuori per una seconda notte con altri 10 uomini.
Lui, e la maggior parte degli altri lavoratori hanno rifiutato di fornire i propri nomi o dati personali per paura di rappresaglie da parte delle autorità o dei datori di lavoro.
Un funzionario del governo del Qatar ha dichiarato che gli sgomberi non sono correlati alla Coppa del Mondo e sono stati progettati “in linea con i piani globali e a lungo termine in corso per riorganizzare le aree di Doha”. “Da allora tutti sono stati ricollocati in alloggi sicuri e appropriati”, ha affermato il funzionario, aggiungendo che le richieste di sgombero “sarebbero state condotte con il dovuto preavviso”.
La FIFA, non ha risposto a una richiesta di commento della Reuters e gli organizzatori della Coppa del Mondo del Qatar hanno rinviato alle risposte del governo.
Circa l’85% dei tre milioni di abitanti del Qatar sono lavoratori stranieri. Molti di coloro che sono stati sfrattati lavorano come autisti, operai a giornata che devono pensare da se’ a trovare una sistemazione – a differenza di coloro che lavorano per le grandi imprese di costruzione che vivono in campi che ospitano decine di migliaia di persone. Il reporter della Reuters ha visto più di una dozzina di edifici in cui i residenti sono stati sfrattati. La maggior parte si trovava in quartieri in come Al Mansoura dove gli appartamenti verranno affittati per un prezzo tra i 240 e 420 dollari a notte.
Gli sgomberi “mantengono la facciata sfarzosa e ricca del Qatar senza riconoscere pubblicamente la manodopera a basso costo che la rende possibile”, ha dichiarato Vani Saraswathi, direttore dei progetti di Migrant-Rights.org, che si batte per i lavoratori stranieri in Medio Oriente. “Si tratta di una ghettizzazione deliberata nel migliore dei casi”. Mohammed, un autista del Bangladesh, ha raccontato di aver vissuto nello stesso quartiere per 14 anni fino a mercoledì, quando il comune gli ha comunicato che aveva 48 ore per lasciare la casa che condivideva con altre 38 persone. Ha detto che i lavoratori che hanno costruito le infrastrutture per permettere al Qatar di ospitare la Coppa del Mondo sono stati scacciati con l’avvicinarsi del torneo. “Chi ha costruito gli stadi? Chi ha fatto le strade? Chi ha fatto tutto? Bengalesi, pakistani. Gente come noi. Ora ci sbattono tutti fuori”.
I tifosi e i turisti occidentali è meglio che non vedano come vive chi ha costruito tutto.