Berlusconi in Senato dopo 9 anni. Cita il ’94 e ‘investe’ Meloni
Standing ovation per il discorso dell’ex presidente del Consiglio: “Il centrodestra in 28 anni non si è mai diviso”
Silvio Berlusconi inizia con un aneddoto personale, come ai ‘vecchi’ tempi. “Sono felice di essere qui e sono felice anche perché tre ore fa è nato il mio diciassettesimo nipotino: evviva”, racconta il Cavaliere, annunciando la nascita del secondogenito del figlio Luigi. Poi l’emozione del ritorno nell’Aula del Senato, dopo la lunga assenza dalla vita parlamentare per il voto di decadenza nel novembre del 2013.
“È per me un motivo di soddisfazione riprendere la parola in Senato, dopo nove anni, e farlo proprio quando il popolo italiano ha scelto ancora una volta di affidare il governo del Paese alla coalizione di centrodestra”, scandisce.
Il resto del discorso del presidente di Forza Italia è un richiamo all’unità e ai valori del centrodestra, al progetto iniziale che risale a 28 anni fa, al percorso di “pluralità” avviato, che ha portato “per la prima volta” e “per decisione degli elettori” una “esponente viene dalla storia della destra italiana” alla guida del Paese.
Il Cavaliere cita se stesso e il suo discorso di insediamento del 1994 per ‘investire’ Giorgia Meloni, assicurando la “convinta fiducia” (“Noi oggi voteremo convintamente la fiducia, voteremo convintamente la fiducia”, ripete due volte) e la “lealtà” di Forza Italia, augurandole un governo che duri cinque anni. E, al termine dell’intervento, scatta la standing ovation di tutto il governo, Meloni in testa, e di tutti i senatori dei gruppi di centrodestra.
Berlusconi arriva al Senato poco dopo le 17 per ascoltare la replica di Meloni. All’arrivo subito chiarisce: “E’ difficile la situazione, ma comunque daremo convintamente la nostra fiducia” al governo.
Il suo intervento in Aula è tra i più attesi dopo le tensioni con Fratelli d’Italia e la sua leader nella fase di formazione del governo. FI è stata “penalizzata” rispetto agli alleati leghisti, ha lamentato più volte, prima del giuramento, Berlusconi.
L’ex premier ascolta tutto l’intervento di Meloni, che apprezza, spiegano i suoi collaboratori, e condivide nei contenuti.
Berlusconi interviene dopo Matteo Renzi. “E’ per me un motivo di soddisfazione riprendere la parola in Senato, dopo nove anni, e farlo proprio quando il popolo italiano ha scelto ancora una volta di affidare il governo del Paese alla coalizione di centrodestra”, sottolinea.
“Una coalizione cui ho dato vita 28 anni fa e che da allora ad oggi ha scritto pagine fondamentali nella storia della Repubblica realizzando una democrazia compiuta, una democrazia di tipo europeo, basata sull’alternanza fra due poli legittimati dal voto degli italiani”, rimarca. “Se oggi per la prima volta alla guida del governo del Paese, per decisione degli elettori, c’è una esponente che viene dalla storia della destra italiana – rivendica -, questo è possibile perché 28 anni fa è nata una coalizione plurale, nella quale la destra e il centro insieme hanno saputo esprimere un progetto democratico di governo per la nazione”.
“Il centrodestra in 28 anni non si è mai diviso e ha saputo governare insieme e stare insieme anche all’opposizione”, precisa. “Una coalizione, che è sempre stata artefice di grandi scelte di democrazia e di libertà. Non è questo il momento, per ricordare i tanti successi ottenuti dai governi di centro-destra che ho avuto l’onore di presiedere, ma una sola cosa voglio rivendicare con orgoglio: i nostri governi hanno sempre avuto come stella polare del loro agire la stella polare della libertà. Non abbiamo mai approvato una norma, una legge, un provvedimento, che potesse ridurre gli spazi di libertà dei cittadini. Non abbiamo mai compiuto una scelta di politica internazionale, che non fosse dalla parte dell’Occidente e della libertà”.
Lungo il passaggio sul richiamo ai valori dell’Occidente, europeismo e atlantismo, dopo le polemiche per l’audio dei giorni scorsi in cui riferiva ai suoi deputati di aver riallacciato i rapporti con Vladimir Putin. “Non abbiamo mai compiuto una scelta di politica internazionale, che non fosse dalla parte dell’Occidente e della libertà. E io sono assolutamente sicuro che il nuovo governo seguirà questa stessa strada, questi stessi principi”, assicura Berlusconi.
“Io sono sempre stato un uomo di pace e i miei governi hanno sempre operato per la pace e sempre in pieno accordo con i responsabili di governo dell’Europa, della Nato e degli Stati Uniti”, rivendica.
L’invasione russa dell’Ucraina ha “vanificato” il suo progetto di Pratica di Mare, quando, nel 2002, cercò di avvicinare George W. Bush e Putin, gli Usa e la Russia, ricostruisce. “Noi ora dobbiamo lavorare per la pace e lo faremo in pieno accordo con i nostri alleati Occidentali e nel rispetto della volontà del popolo ucraino – chiarisce -: Su questo la nostra posizione è ferma e convinta, è assolutamente chiara e non può essere messa in dubbio da nessuno, per nessun motivo”.
Non c’è molto tempo per soffermarsi sui progetti del governo che verrà. Tra le “priorità irrununciabili”, però, il Cavaliere cita una riforma della giustizia “non contro i magistrati ma per introdurre equità”, e la riforma fiscale.
“Nel 1994, in questa stessa Aula, chiedendo al Senato la fiducia per il primo governo di centrodestra, io conclusi il mio intervento parlando della possibilità di sognare, ad occhi bene aperti un nostro futuro migliore, parlai della possibilità di costruire un’Italia più giusta, più generosa e più sollecita verso chi ha bisogno e verso chi soffre, parlai di un’Italia più moderna e più efficiente, di un’Italia più prospera e più serena, più ordinata e più sicura”, conclude. “Queste le mie parole di allora, queste le mie parole di oggi. Al presidente del Consiglio e al governo i miei e i nostri più convinti e affettuosi auguri per tutti i prossimi cinque anni di lavoro”.
Finale con standing ovation della coalizione per il suo ‘padre’ fondatore. “Unico vero leader”, commenta Marta Fascina, che nelle storie del suo account Instagram, trasmette la diretta dell’intervento sotto le note di ‘Simply the best’ di Tina Turner.