L’incidente mortale sulla A10: il conducente del Bmw ai domiciliari con braccialetto elettronico
Nell’incidente ha perso la vita Ghenadie Ghinculov,56 anni, moldavo, mentre una trentenne ucraina, che viaggiava sul sedile anteriore, è rimasta ferita
Era fuggito dopo essersi schiantato con la sua Bmw serie X5 contro un camioncino sull’A10, in un tratto a doppio senso di marcia tra i caselli di Sanremo e Taggia nella notte tra sabato e domenica: nel tragico impatto ha perso la vita Ghenadie Ghinculov,56 anni, moldavo, mentre una trentenne ucraina, che viaggiava sul sedile anteriore lato passeggero, è rimasta ferita.
Così questa mattina il gip Massimiliano Botti, di Imperia, ha convalidato l’arresto nei confronti di Pavlo Bulavjtskji, ucraino di 28 anni, alla guida dell’auto.
Nei confronti di Bulavjtskji il giudice ha disposto gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico.
“È colpa mia, vorrei essere morto io al posto del mio amico”, ha detto l’uomo in udienza, assistito dall’avvocato Mario Ventimiglia.
Bulavjtskji è accusato di omicidio stradale e lesioni stradali con le aggravanti della fuga dopo l’incidente e dell’omissione di soccorso e di violazione di sigilli. La vettura sulla quale viaggiava, infatti, era sotto sequestro amministrativo.
Il conducente sarebbe stato munito soltanto di patente ucraina e aveva un precedente per guida in stato di ebbrezza.
Per quanto concerne l’aver viaggiato per circa cinquecento metri contromano, ha detto che si trovava in fase di sorpasso. In pratica, in quel tratto a doppio senso, lui viaggiava verso Ventimiglia, ma l’impatto è avvenuto in direzione Genova.
Bulavjtskji ha anche affermato di essere scappato sotto choc e di essersi rifugiato sotto l’autostrada. Stando a quanto ricostruito, Ghinculov potrebbe essere morto perché senza la cintura di sicurezza, è stato sbalzato contro il parabrezza.
“Condivisibile la scelta del giudice – ha detto il legale all’uscita da palazzo di giustizia -. Più avanti faremo delle richieste per consentire all’indagato di potere uscire”.