Putin firma l’annessione: Occidente parla di “farsa”
Putin alla fine ha firmato per la fatidica annessione alla Federazione dei territori ucraini, cioè Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia – e alla cerimonia non mancheranno. I leader filo-russi delle zone separatiste.
Mosca è pronta a chiudere il conflitto contro l’Ucraina, mentre è in attesa di annettere le quattro regioni e ampliare il proprio bacino territoriale – conclusioni che non sono poi così tanto sorprendenti, siccome, almeno secondo alcuni analisti, la mira di Putin è sempre stata questa, ma queste possono essere anche congetture storiche e politiche.
Va da sé che Putin rimarca la territorialità delle regioni menzionate appellandosi ad una “scelta netta” e misurata dei referendum – come giocata goliardica da rifilare ai media mondiali.
I risultati condivisi dalle autorità filo-russe, una volta finito lo spoglio, ci dicono che l’87,05 e il 99,23% degli elettori nei territori
parzialmente controllati dalle forze russe nell’Ucraina orientale e meridionale ha sostenuto l’annessione alla Russia.
La cassa di risonanza mondiale ha già definito i referendum come una “farsa”, e infatti la Nato, l’Ue e gli Usa non li riconosceranno – come dicono e come dice la Meloni, che si inserisce nel dibattito. Dall’altra parte il Consiglio di sicurezza dell’Onu è pronta a stabilire una risoluzione di condanna.