Taranto, operaio travolto e ucciso durante alcune operazioni di carico di pale eoliche al porto
Boraccino: “La campagna elettorale per Taranto, per ora si fermi, in ossequioso rispetto della vittima e dei suoi familiari ed amici”.
ANSA Incidenti sul lavoro: operaio muore al porto di Taranto_tarantoTravolto e ucciso durante alcune operazioni di carico di pale eoliche. Vittima un 45enne. Si chiamava Massimo De Vita, ex dipendente della società Taranto Container Terminal. Era un operaio esperto. Lavorava a chiamata, in base all’articolo 17 che regola proprio i lavoratori portuali. Lascia due figli. L’incidente mortale si è verificato nel porto di Taranto, poco dopo le 8 di questa mattina nella parte pubblica del quarto sporgente dello scalo ionico. Aveva da poco iniziato il suo turno di lavoro. Avrebbe dovuto caricare su una nave i castelletti in acciaio che sorreggono nel trasporto delle pale eoliche. Uno di questi manufatti di acciaio è caduto, travolgendo l’operaio. La dinamica dell’accaduto non è ancora del tutto chiara. Il telaio- molto pesante- si sarebbe improvvisamente sganciato dopo essere sceso in banchina da una nave che aveva trasportato pale eoliche. Inutili i tentativi di soccorso: per l’operaio, addetto alla movimentazione delle pale, non c’è stato nulla da fare. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118, polizia e carabinieri che hanno avviato le indagini. Al momento sono in corso anche gli accertamenti dello Spesal della Asl, il Servizio di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro. Il giovane era un iscritto alla Cgil. «Stavano terminando le operazioni di banchina- spiega Michele De Ponzio, che per la Filt ionica segue proprio i lavoratori portuali- e lavorava per la Nuova Neptunia che è una società che viene chiamata in base all’articolo 17 e somministra il lavoro a tutte le aziende che lavorano nel porto quando ci sono picchi di lavoro. La Peyrani è una delle aziende che orbita in ambito portuale: ha fatto richiesta e ha avuto il lavoratore dalla Nuova Neptunia». Tutto sarebbe accaduto durante le operazioni di sbragaggio di un castelletto che serve per alloggiare le pale eoliche sulle navi. Quando vengono dismessi, vengono posizionati a terra. La gru prende dalla nave questo castelletto che alloggia le pale eoliche, lo poggia sulla banchina e vengono tolte le braghe. «Durante questa operazione, è caduto questo castelletto in acciaio ed è stato schiacciato». Sembrerebbe che non fosse stato posizionato bene a terra e si sarebbe rovesciato. Ma questa ipotesi è tutta da verificare. Il giovane lavorava a chiamata per una ditta dell’appalto. Aveva la qualifica di rizzatore. Non è il primo incidente al porto di Taranto. L’anno scorso, l’operaio Natalino Albano precipitò da una nave sulla banchina del quarto sporgente al porto e morì sul colpo. Stava seguendo l’andamento del carico a bordo di pale eoliche. A 300 metri dall’incidente di oggi. «Siamo di fronte ad un’ennesima tragedia sul lavoro nel porto di Taranto. La sicurezza sul lavoro diventa sempre più una priorità ed una emergenza da affrontare» dichiarano in una nota congiunta i segretari di categoria di Cgil, Cisl e Uil di categoria, De Ponzio, Fiorino e Sasso». Alle 12 suoneranno le sirene delle navi in porto, mentre si stanno valutando iniziative da intraprendere. Sull’accaduto immediata la nota di Acciaierie d’Italia che fa sapere di «non avere in gestione lo sporgente numero 4 lato Ponente del porto di Taranto e di non avere alcun coinvolgimento nelle operazioni che hanno condotto a tale incidente, né direttamente né tramite attività svolte da appaltatori» per conto del siderurgico.
RISPETTO PER CIÒ CHE È ACCADUTO OGGI AL PORTO.
Lavorare per vivere dignitosamente, non per morire! Ancora un morto sul lavoro, l’ennesimo…
La vittima è un ex dipendente della società TCT (Taranto Container Terminal), di 40 anni.
Il lavoratore, addetto alla movimentazione delle pale eoliche, secondo una prima ricostruzione, pare sia rimasto schiacciato nella parte pubblica del quarto sporgente, lato ponente: si sarebbe ribaltato il telaio di ferro che contiene le pale eoliche e il lavoratore è rimasto schiacciato.
Ogni commento è superfluo!
Insieme al presidente della regione Puglia Emiliano e al sindaco di Taranto Melucci abbiamo deciso di rinviare l’iniziativa di oggi dell’inaugurazione del quartiere Tamburi.
Spero che almeno in questa giornata le polemiche e le strumentalizzazioni politiche possano lasciare il passo ad una seria riflessione sulle condizioni di sicurezza dei lavoratori sui luoghi di lavoro. Basta!!!
La campagna elettorale per Taranto, per ora si fermi, in ossequioso rispetto della vittima e dei suoi familiari ed amici.