Al bambino di ieri e a quello di domani!
di Monica Maiese
Ci rifletto. . .
Libri letti, testi scritti e rivisti, gessetti adesso in disuso che lasciano spazio alla nuova lavagna digitale; la maglietta che mi va un po’ stretta l’ho dovuta cambiare, sostituendola con una nuova, tagliata ad hoc sul mio nuovo corpicino…
Sì, questo sono io a fine giugno, quando ormai il caldo torrido dell’estate lascia spazio al mare, ai bagni e al frinire imperterrito delle cicale.
Le aule sono vuote e da esse viene tolto tutto il materiale didattico: cartelloni, lavoretti, disegni, poster, foto… Ma dove andrà a finire tutta questa roba? Il lavoro di un anno fatto di fatiche, smarrimenti, sorrisi, pianti e risate a più non posso. Io, questo proprio non lo so.
Sorrido e penso che, poi alla fine, più di tanto non mi interessi perché ero lì quando è stato realizzato e mi basta sapere di averne fatto parte. Ora mi godo l’agognata vacanza! Sì, i bagni, il mare, il correre come un folle sulla battigia sino a gettare la tavola da surf e salirci sopra e sentire mamma che mi grida: «piaaano, non vorrai mica rovinarti le vacanze, adesso!» E io che continuo ad avanzare nell’acqua, a godermi il sole, la salsedine marina che mi accarezza la pelle e che mi fa veramente capire che, sì, un altro anno scolastico se ne è andato! Ma non un anno qualunque: il mio ultimo anno di scuola primaria!
Beh, un po’ sono pure contento, dai diciamocelo anche! Andare nella scuola dei grandi mi fa capire che qualcosa stia cambiando e, in fondo, era anche ora di provare una nuova esperienza: niente più scuola sino alle 16.30, mensa, giardino (beh, quello un po’ mi dispiace) e, poi, avrò tanti nuovi compagni da conoscere, mi sento già agitato all’idea! E, le maestre?!? E vabbè, dai, loro sono abituate a vedere bimbi che vanno e vengono: in fondo, è parte del loro lavoro, no?