Nuovo aiuto alle famiglie per installare il fotovoltaico: chi può chiederlo e come

Il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica annuncia l’avvio del portale in cui è possibile richiedere il nuovo “bonus” per famiglie a basso reddito che vogliono installare i pannelli solari nel biennio 2024-2025.

Un finanziamento finalizzato all’installazione di impianti fotovoltaici a uso domestico di potenza compresa tra 2 e 6 kilowatt.

È la nuova agevolazione destinata alle famiglie di basso reddito, presentata dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica. Il portale pilotato dal Gestore dei Servizi Energetici (Gse), e dal quale è possibile ottenere il beneficio, è già stato avviato. Si può accedere al contributo in conto capitale. Ecco come chiederlo.

Come ottenere il beneficio?

Le domande per avere l’agevolazione vanno inviate sul sito del Gse da chi vorrebbe accedere al beneficio insieme al soggetto che realizzerà l’impianto fotovoltaico e che riceverà dunque il contributo in conto capitale. Per ottenere il “bonus” le imprese devono avere i requisiti richiesti nell’ambito della formazione e dell’aggiornamento, obbligatori per l’installazione e la manutenzione di impianti di energia rinnovabile.

A chi è destinato?

Per accedere al beneficio il richiedente appartenente a un nucleo familiare deve avere un Isee inferiore a 15.000 euro, che salgono a una cifra sotto i 30.000 per le famiglie con almeno quattro figli a carico. Il richiedente deve essere titolare di un diritto reale – ossia di proprietà, superficie, enfiteusi, usufrutto, uso o abitazione – su coperture, superfici di edifici, unità immobiliari o relative pertinenze, ovvero sugli spazi nei quali installare gli impianti solari termici. Al momento della domanda, le unità immobiliari interessate dall’installazione devono essere residenza anagrafica del nucleo familiare ai fini Isee. Sono ammesse le unità immobiliari del gruppo A delle categorie catastali, con l’esclusione delle unità immobiliari accatastate nelle categorie A1, A8, A9 e A10. Chi chiede l’agevolazione deve anche avere il contratto di fornitura energetica dell’abitazione familiare intestato a sé stesso o a un altro componente del nucleo.

Che cosa succede in caso di rigetto?

Ogni nucleo familiare può chiedere una sola agevolazione per la propria abitazione. Se il gestore rileva delle incongruenze nei requisiti richiesti e rigetta la domanda, è possibile ripresentarla dopo aver sanato le mancanze riscontrate dal Gse in fase di istruttoria. Se invece non si riuscisse a ottenere il beneficio a causa dell’esaurimento delle risorse disponibili per questo bando, bisognerà aspettare il prossimo per presentare una nuova richiesta.

Quante sono le risorse?

Per il biennio 2024-2025 sono previsti finanziamenti complessivi di 200 milioni di euro, 100 per ciascuno anno. L’80% andrà alle Regioni del Sud: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Il 20% verrà ripartito tra tutte le altre Regioni e Provincie autonome. I beneficiari, oltre a poter usare l’energia autoprodotta dai propri impianti, metteranno a disposizione del “Fondo Nazionale Reddito Energetico”, gestito dal Gse, l’eventuale energia in eccesso.

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