Mes, a Bruxelles il faro dell’Eurogruppo sull’Italia: «Chiederemo conto a Giorgetti della mancata approvazione»
Il destino della riforma del Fondo salva-Stati tra i temi sul tavolo della prima riunione dei ministri dell’Economia del 2024.
C’è anche la (mancata) entrata in vigore della riforma del Mes tra i punti all’ordine del giorno del primo Eurogruppo del 2024, la riunione dei ministri dell’Economia e delle Finanze dei Paesi dell’Eurozona che si svolge oggi a Bruxelles. A confermarlo è lo stesso presidente dell’Eurogruppo, Paschal Donohoe, che non manca di puntare nuovamente il faro sull’Italia, unico Paese ad aver rifiutato di ratificare il Trattato aggiornato: «Attendiamo un aggiornamento del ministro Giorgetti in merito al voto avvenuto al parlamento italiano. Gli chiederemo di aggiornare gli altri ministri». La riforma del Meccanismo europeo di stabilità, detto anche Fondo salva-Stati, è stata approvata già da tempo, ma affinché entri in vigore c’è bisogno che tutti i Paesi dell’eurozona approvino le nuove regole. All’appello manca un solo Paese, l’Italia, dove a fine dicembre, dopo un’estenuante melina all’interno della maggioranza, il Parlamento ha bocciato la ratifica. «Rispettiamo la decisione presa», ha precisato Donohoe, senza mancare però di ricordare che «altri 19 parlamenti hanno già ratificato il trattato». Usa meno giri di parole il commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni, che al suo arrivo alla riunione di Bruxelles dichiara: «Certamente c’è rammarico per la decisione, ma, come si dice, il Parlamento è sovrano». L’ex premier italiano precisa che «c’è rispetto» per il voto delle scorse settimane, ma invita a «trovare il modo per risolvere questa questione, perché non possiamo evitare una possibilità di utilizzo di queste risorse che peraltro è sostenuta dalla quasi totalità dei Paesi».