TRANS SI ISCRIVE A MISS ITALIA
“SONO BILOGICAMENTE DONNA”: TRANS SI ISCRIVE A MISS ITALIA. DONNA O UOMO A SECONDA DI COME FA COMODO?
«Miss Italia è per chi è nato biologicamente donna». Così nei giorni scorsi Patrizia Mirigliani, storica patron del concorso che ogni anno incorona “la più bella d’Italia” dal 1946, aveva confermato che nessuna concorrente transgender avrebbe potuto partecipare all’84 edizione del concorso: “nel mio regolamento, al momento, non ho ancora aperto alle transgender, poiché ritengo che debbano essere nate donne. Quindi, finché andrà avanti il mio regolamento sarà così. E per ora non ritengo di cambiarlo”. Dal campo progressista ovviamente è arrivata una levata di scudi tra polemiche e schiamazzi. Tuttavia, c’è chi cerca di trovare una scappatoia ironica alla situazione.
Federico Barbarossa, un ragazzo trans barese attivista dell’associazione Mixed lgbtqia+ (e omonimo del grande imperatore tra le altre cose), ha deciso in maniera provocatoria di iscriversi al concorso. La cosa interessante è che essendo nato biologicamente donna ci è anche riuscito: «Quando ho sentito parlare dell’assurdo regolamento mi è venuto spontaneo! Sono stato assegnato al genere femminile alla nascita ma mi sono sempre sentito un ragazzo» spiega.
Un gesto di protesta, di schermo per dimostrare (a detta sua) che il genere è solo un costrutto sociale e che la biologia non può definirci. L’associazione barese che si batte per la tutela dei diritti delle persone Lgbtqia+ scrive: “Ci auspichiamo che il gesto susciti il clamore mediatico che serve per rimettere al centro questi temi. E che tante altre persone “donne alla nascita” si iscrivano in massa al concorso per prendersi beffa di queste posizioni fuori dal tempo, al di sopra dalla legge italiana (che comunque è una legge del 1982).”
“Boicottiamo Miss Italia”
Sotto il post che annuncia l’iscrizione di Federico troviamo vari commenti che inneggiano addirittura al boicottaggio del concorso di bellezza: “Grande! Il prossimo passo è il boicottaggio di una competizione che non è per nulla inclusiva. Non solo possono parteciparvi esclusivamente donne nate biologicamente tali, ma anche donne che rispecchino solo determinati canoni fisici e misure al centimetro. Direi che è vergognoso che un programma del genere esista ancora.” Continua dunque la lunga estate del mondo progressista, costellata da fondamentali battaglie come allargare il diritto all’aborto alle persone transgender (eliminando la parola donna), battersi perché l’utero in affitto diventi prassi comune e ora boicottare Miss Italia cercando di sbeffeggiare la competizione trovando scappatoie nel regolamento.