LA SINDACA DI MONFALCONE NON VUOLE I MUSULMANI VESTITI IN SPIAGGIA

LA SINDACA DI MONFALCONE NON VUOLE I MUSULMANI VESTITI IN SPIAGGIA: «C’È UN DECORO DA RISPETTARE»

Nel comune friulano è guerra al burkini. Il primo cittadino leghista lo definisce un comportamento inaccettabile che mina l’attrattività della città

Definisce il bagno con indosso i vestiti un «comportamento inaccettabile» e promette provvedimenti «a tutela dell’interesse generale della città e dei concittadini». La sindaca di Monfalcone e leader della Lega, Anna Cisint, ha dichiarato guerra al burkini in spiaggia. Quelle di Marina Julia e Marina Nova, ovviamente, affacciate sull’alto Adriatico, nel tratto di mare compreso tra il porto della città che amministra e il fiume Isonzo, e meta di bagnanti, ma anche di appassionati degli sport acquatici. Troppe, a dire suo e delle persone che non hanno esitato a manifestarle «il proprio sconcerto», le donne che frequentano l’arenile e che entrano in mare coperte dalla testa ai piedi. Da qui, «considerati anche gli ingenti investimenti effettuati per la dotazione di strutture, il ripascimento della spiaggia e lo sviluppo dei servizi», la decisione di scrivere alle comunità musulmane, per manifestare il disappunto dell’amministrazione e pretendere anche da parte loro l’utilizzo dei tradizionali costumi da bagno, e quella di interpellare i legali del Comune, per studiare la maniera per inibire «una pratica che – afferma – crea insopportabili conseguenze dal punto di vista della salvaguardia del decoro del luogo».

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