IL NUOVO PARTITO UNICO DI GIORGIA MELONI E MARINA BERLUSCONI
GIORGIA MELONI E MARINA BERLUSCONI LAVORANO PER UN PARTITO UNICO ED EVITARE FUGHE INCONTROLLATE DA FORZA ITALIA
Meloni tentata dal partito unico, il destino di FI in mano a Marina Berlusconi
Lo scenario
La morte di Silvio Berlusconi è stato un fulmine a ciel sereno, ma Giorgia Meloni deve ripartire più determinata di prima con un l’obiettivo di non avere ripercussioni sugli equilibri di governo.
Tuttavia, seppure la linea che deve passare è quella della continuità che prevede Antonio Tajani alla guida di FI, le tentazioni della premier si dirigono verso un piano più ambizioso: un partito unico dove potranno confluire Fdi e FI e un’unica lista in vista delle elezioni europee del 2024.
IL DESTINO DI FORZA ITALIA DIPENDE DA MARINA BERLUSCONI
Dopo la morte del Cavaliere, in Forza Italia una cosa è certa: senza il sostegno morale ed economico di Marina Berlusconi FI non ha alcuna chance di sopravvivere al fondatore.
Di questo, Meloni e Marina discuteranno subito dopo i funerali di Stato che si terranno oggi alle 15 presso il Duomo di Milano.
Con Marina Berlusconi Meloni dovrà capire quanto la famiglia intenda provare a far sopravvivere Forza Italia.
O quanto invece, disimpegnandosi, renderà obbligato il partito unico già nei prossimi mesi.
Investire nel partito per Marina e Pier Silvio Berlusconi vorrà dire evitare la diaspora in Fratelli d’Italia o verso aree centriste di un Terzo Polo, ma è chiaro che il destino del partito, ora, è nelle loro mani.
FORZA ITALIA IN BILICO, RESTYLING IN STAND BY
Il futuro di Forza Italia è davvero un’incognita.
Dopo la rivoluzione interna che aveva estromesso dal cerchio magico Licia Ronzulli, con ogni probabilità, il partito doveva essere pronto ad affrontarne un altro cambiamento dopo la nota diramata da Berlusconi in cui annunciava un imminente “restyling” del partito.
La lista prevedeva un elenco con tre nomi: Alessandro Sorte e Tullio Ferrante, due fedelissimi di Marta Fascina dovevano occuparsi della gestione del partito al Nord e al Sud, mentre Alessandro Battilocchio (uomo di Tajani) della gestione del Centro.
Il nuovo riassetto, che prevedeva un grande punto interrogativo sull’incarico di capogruppo al Senato di Ronzulli, avrebbe dovuto prendere forma dopo un pranzo ad Arcore, sabato scorso, saltato proprio per l’improvviso ricovero di Berlusconi.
Oggi si riunirà il comitato di presidenza ma nell’ordine del giorno della riunione sono state cancellate le “determinazioni in merito ai commissariamenti”.
Un segnale, per l’opposizione interna, che la corte di Arcore stava per scatenare una nuova battaglia.
RENZI: NON SONO IO IL SUO EREDE
“Silvio Berlusconi ha scelto consapevolmente di non avere un erede.
Non ha mai considerato l’ipotesi di una successione a sé stesso.
E aveva ragione, una personalità come la sua, eccezionale nel senso letterale del termine, non può essere sostituita”, ha detto in un’intervista a Repubblica il leader di Iv, Matteo Renzi sottolineando, in riferimento agli equilibri futuri, che “è chiaro che Meloni ha uno spazio più grande al centro da conquistare e mi stupirei se non provasse a occuparlo”.