«Galera per i sindaci», è scontro anche nel governo sulla proposta di Pichetto Fratin.
Salvini: «Io invece voglio proteggerli»
E’ un caso la proposta del ministro per l’Ambiente e la Sicurezza energetica: proteste da sindaci e politici
«Contro l’abusivismo edilizio basterebbe mettere in galera il sindaco e tutti quelli che lasciano fare perché i sindaci non devono lasciare costruire». Ad affermarlo è il ministro per l’Ambiente e la Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin in un’intervista a Rtl 102.5 sulla situazione edilizia a Ischia dopo la tragedia di Casamicciola. Quello che si dovrebbe fare è «confiscare quello che è abusivo, e poi andrei a vedere caso per caso», ha detto il ministro in merito alla demolizione delle case abusive, proposta dal governatore della Campania Vincenzo De Luca.
In un’intervista al Corriere della Sera, ieri 27 novembre, Pichetto Fratin aveva sottolineato la necessità di «fare le opere e noi a forza di piani, verifiche, confronti, monitoraggi e controlli abbiamo smesso di farle».
Ma la proposta di Pichetto Fratin ha sollevato un polverone, anche all’interno dello stesso esecutivo.
«Qualcuno vorrebbe arrestare i sindaci. Io invece li voglio proteggere e liberare», gli ha risposto polemicamente il leader della Lega e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, nel corso di un evento a Milano.
Le altre reazioni
L’uscita del ministro non è andata giù all’attuale sindaco di Lacco Ameno, sull’isola di Ischia: «Se Pichetto Fratin si riferisce a quanto accaduto a Casamicciola credo che non sappia di cosa stiamo parlando. Se il discorso è in generale, faccia una legge che prevede l’arresto dei sindaci. Se pensa che così risolve il problema proceda subito», ha contrattaccato in mattinata Giacomo Pascale.
«Resto incredulo per la sua affermazione – ha rincarato il primo cittadino di Lacco Ameno – soprattutto perché da Meloni a Sangiuliano a Crosetto il governo nazionale, come quello regionale, ci sta mostrando massima vicinanza. Sono basito».
A dar manforte a Pascale è arrivata poco dopo la dura presa di posizione del presidente dell’Anci, e sindaco di Bari, Antonio Decaro: «Il commento del ministro Pichetto Fratin sulla tragedia di Ischia, mentre ancora si cercano i dispersi e si contano le vittime, è di una volgarità inaccettabile e denota una grave ignoranza dell’argomento. Siamo sicuri che non rappresenti la linea del governo sul tema annoso e drammatico del dissesto idrogeologico del nostro territorio, delle sue responsabilità, e di chi e come ci si possa mettere riparo».
«Liquidare la questione scaricando tutta la responsabilità sui sindaci, addirittura auspicando che vengano ‘messi in galera’, è l’opposto di quello che un rappresentante delle istituzioni dovrebbe fare – continua Decaro -: ora dal ministro aspettiamo delle scuse verso i sindaci italiani. Da anni, in tutti gli incontri e in tutte le occasioni, l’Anci sostiene con forza la necessità di varare un piano straordinario per la manutenzione del territorio, nell’interesse esclusivo e primario dei nostri concittadini. Se si trovasse un ministro disposto a impegnarsi in questa direzione, noi sindaci saremmo pronti a dare il nostro contributo come, del resto, facciamo sempre con uno spirito di collaborazione che non traspare certo dalle dichiarazioni di Pichetto Fratin».
I fondi stanziati da dieci anni
Ci sono «fondi stanziati da dieci anni, ma quello che manca sono le opere», era il ragionamento di Pichetto Fratin. Che proseguiva: «Ha ragione Legambiente quando parla di strategie di resilienza immediate, ma dobbiamo cercare le condizioni per mitigare gli effetti oltre che prevenire». Secondo il ministro è necessario anche «mettere le figure nelle condizioni che se firmano un atto non vengono poi perseguiti. Spesso c’è un problema di inutili complicazioni nei processi: per questo il mio dicastero ha messo in atto un processo di semplificazione. I cittadini e le imprese non possono aspettare anni prima di ottenere una autorizzazione. Gli amministratori non devono temere di mettere una firma». E ancora: «Più che di consumo del suolo tenderei a parlare di corretto utilizzo del suolo – sottolinea -. Insieme ad Ispra, ma anche con altre associazioni come Coldiretti, stiamo studiando un piano di corretto utilizzo del suolo per razionalizzare sia le nuove costruzioni che la creazione di impianti per la produzione di energie rinnovabili. Va tenuta in considerazione anche la percentuale di territorio recuperabile attraverso l’attuazione di bonifiche e rigenerazione urbana», ha concluso.
«Piano adattamento in definizione»
Per il ministro dell’Ambiente e la Sicurezza energetica a giorni verrà presentato il Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici, annunciato ieri – 27 novembre – in Consiglio dei ministri. «Deve essermi presentato a giorni -, ha detto Pichetto Fratin -. Era partito con il ministro Galletti nella legislatura 2013-2018. Io sono arrivato al Ministero un mese fa, ho chiesto subito cosa era pendente. Il Piano risulta in definizione». Tuttavia, ha aggiunto Pichetto Fratin, la presentazione del Piano in tempi rapidi «non avrebbe evitato il disastro di Ischia. Il disastro non ci sarebbe stato se non si fosse costruito nell’alveo, e se si fossero fatte le misure di sicurezza che risultano in progettazione da anni». «Speriamo che tutti facciano il loro dovere, dal ministro agli amministratori locali», ha concluso il ministro ai microfoni di Rtl 102.5.