Gas: un anno in più per la fine del servizio di tutela. Ecco cosa cambia per le famiglie
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Con il decreto Aiuti quater il governo ha deciso di allineare la fine delle tutele di prezzo per il gas, prevista il prossimo 1° gennaio 2023, alla scadenza fissata per il mercato elettrico (10 gennaio 2024)
Mercato tutelato della bolletta gas si cambia ancora. Con il decreto Aiuti quater, appena approvato dal governo Meloni, le famiglie avranno un anno in più per migrare sul mercato libero.
La fine della maggior tutela gas originariamente prevista per il 1° gennaio 2023 è stata quindi prorogata di un anno allineandola alla scadenza fissata anche per il mercato elettrico, dove la fine delle tutele di prezzo per gli utenti domestici è in programma entro il 10 gennaio 2024 (mentre per le microimprese il passaggio dovrebbe scattare il prossimo 1° gennaio)
Più tempo per effettuare il passaggio al mercato libero
Ci sarà quindi ancora tempo per effettuare il salto nel mercato libero. Bisognerà, quindi, diffidare dei tentativi messi in campo da call center particolarmente aggressivi – moltiplicatisi negli ultimi tempi prima della proroga decisa dall’esecutivo – , che spingono gli utenti ad abbandonare le tutele di prezzo agitando lo spettro di possibili interruzioni delle forniture, che naturalmente non scatteranno, o di consistenti riduzioni del costo della bolletta.
Cosa cambia per le famiglie
Cosa cambia, dunque, adesso con la nuova deadline? Per chi è già nel mercato tutelato la proroga non determina alcuna conseguenza. Salvo, come detto, assicurare più tempo per un eventuale passaggio al mercato libero che può essere effettuato scegliendo il tipo di contratto e il venditore più adatto alle proprie esigenze.
Per queste finalità, l’Arera (l’Autorità di settore) ha predisposto due strumenti particolarmente utili:
1) il Portale consumi per accedere ai dati di consumo e alle principali informazioni tecniche e contrattuali relativi alle forniture di energia elettrica e di gas naturale di cui si è titolari;
2) il Portale offerte, lo strumento previsto dalla Legge Concorrenza del 2017 che mette a disposizione le offerte di energia elettrica e gas per confrontarle con semplicità e immediatezza.
Il rientro sotto la tutela di prezzo
Chi, invece, si trova nel mercato libero non subirà alcun impatto dal posticipo. Ma può, se insoddisfatto del proprio profilo di offerta individuare un’altra proposta, sempre sul mercato libero, o tornare al servizio di tutela in qualunque momento. Il rientro, infatti, resta sempre possibile. Per attivarlo è sufficiente stipulare questo specifico contratto con qualunque impresa di vendita: nel settore gas infatti, tutti i venditori devono includere il servizio di tutela tra le proprie offerte.
E il servizio di tutela, come noto, è contrassegnato da condizioni economiche e contrattuali regolate dall’Autorità. Che, di recente, ha modificato il meccanismo di aggiornamento della bolletta gas degli utenti sotto tutela, agganciandolo a un nuovo parametro e modificando la scansione (non più trimestrale ma mensile).
Il ruolo dell’Autorità
Attualmente, secondo gli ultimi dati forniti dall’Arera, sono circa 7,3 milioni i clienti domestici ancora in condizioni di tutela nel settore gas, su un totale di 20,4 milioni, il 35,6% circa. Spetta all’Authority, che ha già avviato il percorso, definire i vari step per l’apertura definitiva del mercato del gas, posticipato ora di un anno.
Il regolatore, prima della proroga decisa dal governo, aveva pubblicato nelle scorse settimane un documento di consultazione che delinea i criteri da seguire per la rimozione delle tutele di prezzo.
L’obiettivo è quello di introdurre elementi di gradualità per accompagnare, anche con adeguati meccanismi di asta, il processo di transizione verso il mercato libero.
Nessun passaggio brusco, quindi.