Strage alla festa di Halloween a Seul: almeno 146 morti e 150 feriti, la maggior parte sono ventenni
Nel quartiere della movida Itaewon si erano ammassate oltre 100 mila persone in uno dei primi eventi senza mascherine anti-Covid. Oltre 400 soccorritori al lavoro. Tajani, “cordoglio dell’Italia” per la tragedia
A Seul, i primi festeggiamenti di Halloween senza restrizioni anti-Covid all’aperto si sono trasformati in una strage di giovani: nella calca creatasi a Itaewon, il quartiere dei locali e della vita notturna nella capitaole sudcoreana, sono rimaste uccise almeno 146 persone e ferite altre 150, di cui la maggior parte ventenni. Si tratta di una delle stragi peggiori dell’ultimo decennio in queste circostanze.
Ancora non è stata diffusa una versione ufficiale sulle cause dell’accaduto nella zona dove si erano radunate 100 mila persone per le celebrazioni: alcuni media locali, come l’emittente all news Ytn, sostengono che il caos è scoppiato dopo che tra i giovani si è sparsa la voce della presenza di un personaggio famoso in un bar del quartiere. Le prime notizie da fonti ufficiali parlavano di dozzine di persone andate in arresto cardiaco, probabilmente schiacciate dalla folla e oltre 140 ambulanze sul posto.
Le immagini diffuse sui social media mostrano il panico di chi fuggiva e una fila di cadaveri a terra coperti dai teli dei soccorritori. Secondo le prime ricostruzioni, le vittime sono state calpestate a morte, dopo che una grande folla ha iniziato a farsi avanti in uno stretto vicolo vicino all’Hamilton Hotel, famoso luogo di party.Le persone colpite dal malore si trovavano nel quartiere di Itaewon, famoso per la movida, dove si era creato un massiccio assembramento di folla.
La polizia ha detto che decine di persone sono state sottoposte a rianimazione cardiopolmonare per le strade di Itaewon, mentre molte altre sono state portate negli ospedali vicini. “Le persone erano a strati una sopra le altre come fosse una tomba. Alcuni perdevano gradualmente conoscenza mentre altri sembravano già morti”, ha raccontato un testimone all’agenzia sudcoreana Yonhap.
Un video particolarmente angosciante mostra decine di persone che lottano per respirare e rimanere in piedi tra la folla, mentre i soccorritori tentano di districarsi dalla fuga precipitosa di chi non aveva bisogno più di assistenza medica.
Un responsabile dei Vigili del Fuoco locali, Choi Seong-beom, ha riferito che i corpi delle vittime sono stati trasferiti in una palestra non lontano dal luogo della tragedia, per essere identificati. La televisione locale ha mostrato decine di ambulanze al Soon Chun Hyang University Hospital, dove sono state portati alcuni dei feriti e il timore è che il bilancio possa aggravarsi ulteriormente.
Il sindaco di Seul Oh Se-hoon, in visita in Europa, ha deciso di rientrare d’urgenza, mentre il presidente Yoon Suk-yeol ha convocato una riunione con i collaboratori più stretti e proclamato lo stato di emergenza.
Seul ha ricevuto la solidarietà da diverse capitali occidentali. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha espresso il “cordoglio dell’Italia”, Parigi ha detto di “essere al fianco” della Corea del Sud e da Washington è stato offerto “tutto il sostegno necessario”.