Iran, folla alla tomba di Mahsa Amini a 40 giorni dalla morte. Ong: «La polizia spara sul corteo»
Nell’ultimo giorno di lutto per la morte della 22enne iraniana è partito un pellegrinaggio nel luogo in cui è sepolta
Un vero e proprio pellegrinaggio quello che questa mattina ha interessato la tomba di Mahsa Amini, la ventiduenne morta in circostanze sospette dopo essere stata arrestata dalla polizia iraniana per non aver indossato correttamente il velo islamico.
Centinaia di persone si sono radunate a Saqqez, la città natale di Amini nel Kurdistan iraniano per commemorare sul sepolcro della ragazza a 40 giorni dalla sua morte, che nel Paese è il periodo che intercorre prima della fine del lutto.
Anche in questo caso, sulla manifestazione è arrivata la manifestazione delle forze dell’ordine iraniane, che hanno aperto il fuoco sulla folla e utilizzato gas lacrimogeno per disperdere le persone.
A renderlo noto, su Twitter è l’associazione per i diritti umani “Hengaw” mostrando diversi video dell’accaduto.
I manifestanti hanno intonato cori con gli slogan: «Abbasso il dittatore», «Kurdistan, la tomba dei fascisti», «donne, vita, libertà», «siamo tutti Mahsa, hai lottato e lotteremo anche noi».
Le polizia aveva minacciato di chiudere le strade per evitare questo genere di evento. Inoltre, «per motivi di sicurezza», l’Iran ha bloccato l’accesso a internet nella città.