Viminale: chi rientra e chi è fuori dal Parlamento
Dopo quello su Umberto Bossi, il ministero dell’Interno ha corretto altri errori nell’assegnazione dei seggi in diversi collegi: a rientrare c’è anche l’ex ministra Marianna Madia
Tutto cominciò quando, all’indomani della chiusura delle urne, +Europa chiese un riconteggio dei voti. Il partito non aveva raggiunto il 3% per una manciata di schede, pari allo 0,05%, e perciò era stato dichiarato fuori dal Parlamento. La vittoria del centrodestra fu così schiacciante, che tutti i leader erano sicuri che un riconteggio non avrebbe portato alcun cambiamento sostanziale. Tuttavia, senza che nessuno abbia rimesso mano alle schede, una piccola rivoluzione tra gli eletti è già in atto. Nel pomeriggio del 28 settembre, arriva da Eligendo, il portale del ministero dell’Interno, un aggiornamento: Umberto Bossi sarà nel prossimo Parlamento. Capolista nella sua Varese, inizialmente il suo nome non appariva tra gli eletti. La notizia del fondatore della Lega che dopo 35 anni non aveva più un posto da parlamentare, aveva scosso tutti i suoi eredi al punto che Salvini aveva persino considerato l’idea di proporlo come senatore a vita. Ora non sarà più necessario.
Il «balletto degli eletti»
Tuttavia, non potrebbe chiamarsi “rivoluzione” se a cambiare è un solo tassello. Ecco allora che in Molise, tra gli eletti alla Camera, scompare il nome di Caterina Cerroni. Leader dei giovani molisani del Pd, ha ceduto il posto a Elisabetta Lancellotta di Fratelli d’Italia. In questo modo, il centrodestra ha conquistato 4 seggi su 4: Claudio Lotito e Costanzo Della Porta al Senato, Lancellotta e Lorenzo Cesa alla Camera. Poi è toccato al Lazio, dove Nicola Zingaretti era capolista Pd e dove ora conquista due seggi: uno per Marianna Madia e l’altro, probabilmente, al segretario cittadino Andrea Casu. In Calabria, invece, il partito di Letta lascia un posto a quello di Conte: Enza Bruno Bossio viene sostituita dal pentastellato Riccardo Tucci. Cambia, poi, anche l’Umbria. Ora gli eletti al plurinominale per la Camera sono: Emma Pavanelli (M5S), Emanuele Prisco (FdI), Anna Ascani (Pd), Catia Polidori (FI). Per quanto riguarda la Campania, è scomparso il nome del forzista Guido Milanese tra gli eletti alla Camera, rimpiazzato da Emilio Borrelli di Alleanza Verdi-Sinistra. In Toscana, invece, Marco Simiani (Pd) conquista un posto alla Camera: «La mia amarezza si è trasformata in sorpresa. Poi in Gioia», ha commentato su Facebook. A lasciargli il posto è Lucia Annibali, che correva per il Terzo polo. Per quanto riguarda il Piemonte, l’assessore all’Urbanistica al Comune di Torino con la giunta Chiara Appendino, Antonino Iaria, prende il posto di Paolo Romano, candidato per Verdi-Sinistra. Il flipper colpisce anche l’Abruzzo, dove Giulio Sottanelli di Azione prende il posto alla Camera della candidata Pd, Stefania Di Padova. In Sicilia, un seggio viene tolto alla Lega (quello di Annalisa Tardino) e viene assegnato al Pd. Questo sarebbe destinato a Giuseppe Provenzano, ma poiché già eletto in un altro plurinominale andrà o a Teresa Piccione o Giovanna Iacono.
Dati provvisori e ufficiosi
«Il balletto di eletti annunciati e poi corretti dal Viminale conserva le nostre riserve e le nostre perplessità», ha dichiarato il coordinatore della segreteria di +Europa, Giordano Masini: «Sembra che tutto ruoti attorno ai dati del Viminale diffusi sul sito Eligendo, ma si tratta di dati provvisori e ufficiosi». Masini, poi, ricorda che «non spetta al Viminale indicare e proclamare gli eletti» e che questi «non possono che risultare al termine del conteggio ufficiale che avviene nelle Corti d’Appello». Visti le numerose correzioni, dal Viminale fanno sapere che le variazioni sono a saldo zero per i partiti. Quindi, ad esempio, la Lega che ha “guadagnato” due deputati in Lombardia (Bossi e Centemero), ne ha persi altrettanti tra Emilia-Romagna e Sicilia.