BOLOGNA “Non è un affitto per persone alte”: a Bologna ci sono pure limiti di altezza
La denuncia di Potere al Popolo sul problema casa a Bologna: un monolocale in affitto solo a chi è al massimo 160 centimetri
Il mercato degli affitti a Bologna sembra essere sempre più fuori controllo. Dopo le denunce di prezzi alle stelle per una singola, o di proprietari che rifiutano di dare in locazione alloggi a persone di origine straniera, arrivano ora anche i limiti di altezza. La segnalazione questa volta arriva da Potere al Popolo, che rilancia lo sdegno di un affittuario per un annuncio trovato su internet.
MASSIMO 160 CENTIMETRI
“Io non ho veramente più parole”, scrive il diretto interessato. Di cosa si tratta? Di un monolocale da 30 metri quadrati in zona Malpighi (quindi in centro) a 570 euro al mese, in un edificio al secondo e ultimo piano senza ascensore e senza spese condominiali. In maiuscolo, nell’annuncio è precisato: “Altezza massima della persona 160 centimetri”. Si sottolinea poi che l’eventuale affittuario deve avere “minimo 26 anni” e che deve versare “sei mensilità anticipate senza deposito cauzionale”.
POTERE AL POPOLO ATTACCA IL COMUNE
Per Potere al Popolo ce n’è abbastanza per chiamare in causa Palazzo D’Accursio. “Il piano del Comune di chiedere ai padroni di casa di essere, per piacere, un po’ più buoni prosegue a gonfie vele- ironizza la formazione di estrema sinistra- col ritorno in massa del turismo Airbnb, si sta completando il ‘ritorno alla normalità’ di Bologna. Come prima di marzo 2020, i prezzi delle case sono alle stelle, gli studenti vengono spennati per mansarde e stanze cieche, le famiglie sono costantemente messe di fronte alla scelta di trasferirsi fuori Bologna e aggiungersi all’esercito di pendolari”.
“URGE CALMIERARE IL MERCATO”
Potere al Popolo se la prende in particolare con sindaco e vicesindaco di Bologna. “L’assessorato alla Casa di Emily Clancy in un anno ha garantito tanta retorica e, all’atto pratico, un milione di euro in sgravi fiscali per i padroni di casa che fanno i buoni e attuano il canone concordato- contesta il movimento di sinistra- il sindaco Matteo Lepore invece passava la palla al Governo nazionale sulla necessità di una legge ‘salva centro storico’.
Una legge che secondo Lepore dovrebbe ‘salvaguardare decoro e bellezza, valorizzare artigianato locale, promuovere un turismo di qualità’. Insomma si dovrebbe salvaguardare tutto tranne le famiglie che non possono più pagare l’affitto”.
Secondo Potere al Popolo, invece, “questa città ha bisogno di case popolari e di calmierare i prezzi degli affitti”.