Nasce la “Bottega delle Monache” ad Assisi
Birra e olio autoprodotti per la “cura dell’altro”
E’ la “cura dell’altro” che ispira una nuova attività commerciale: è la Bottega delle Monache , aperta da pochi giorni ad Assisi, città simbolo di pace e fratellanza.
Un luogo dove poter acquistare prodotti dell’antica tradizione monastica (come olio, marmellate, biscotti, birra), frutto del lavoro delle monache di una ventina di monasteri italiani (è nato un vero e proprio network).
E, allo stesso tempo, attraverso la vendita di questi prodotti, sostenere poveri e disagiati, donne vittime di violenza, senza fissa dimora. Un modo che dà vita e rispetta la vocazione dell'”ora et labora” di San Benedetto e risponde alle esigenze di tanti “che hanno a cuore la qualità e la bellezza”. L’idea della bottega è delle monache del Monastero delle Benedettine di San Anna di Bastia Umbra, a pochi chilometri da Assisi. Un ampliamento, di fatto, delle attività di quanto già da anni fanno per la comunità in virtù dell’impegno quotidiano nell’agricoltura: coltivando il proprio orto, raccogliendo olive e producendo orzo biologico, trasformato poi in malto per ottenere la birra.
“La Bottega “vuole essere una finestra sul mondo – spiega all’ANSA Suor Noemi Scarpa che guida il monastero – è la condivisione di valori del nostro lavoro, ossia pace, accoglienza, rispetto per il prossimo e per il creato. L’obiettivo è aiutare più persone possibili”.
In primo piano non è la vendita dei prodotti tout court che “poteva anche essere fatta online ma che avrebbe fatto saltare il contatto umano con le persone che invece si crea in un negozio e che è il nostro primo obiettivo.
La bottega permette la condivisione di una visione della vita, ci sono le foto, i prodotti, c’è un’aria che permette la relazione. E’ respirare la pace nella città della pace”. Nella Bottega arrivano prodotti del network dei monasteri, per ora solo di monache; “ma è aperta ad altri monasteri, anche maschili volendo”. L’aver creato questa sorta di cooperativa di monache lavoratrici permette anche di valorizzare i prodotti che arrivano da monasteri con 6-7 persone che diversamente non avrebbero possibilità di arrivare a potenziali acquirenti. “Da questi piccoli monasteri – afferma Suor Noemi – riceviamo le materie prime e noi le lavoriamo. E’ insomma un lavoro in sinergia”. Tutto nel rispetto della Regola San Benedetto che “consegna ai suoi monaci e monache di ogni tempo un valore dal quale la vita monastica non può prescindere, quello del lavoro manuale”. Eccoli, allora, esposti negli scaffali della Bottega, i prodotti per la “cura dell’altro”. A cominciare dalla Birra delle Monache, birra artigianale; l’olio extra vergine d’oliva, le marmellate di frutti di stagione provenienti dall’orto del monastero umbro, i biscotti.
Al momento, ad accogliere i clienti, ci sono oltre alle monache anche due-tre ragazzi con contratto occasionale: “stiamo però cercando di individuare strumenti che permettano di utilizzare dietro al bancone persone in difficoltà. Siamo ancora in un fase in divenire”.
Ultimi arrivati fra i destinatari degli aiuti dei prodotti della Bottega (e non solo), anche 150 rifugiati ucraini, di cui 40 bambini, accolti a Leopoli in un monastero a cui le monache di Bastia stanno inviando aiuti direttamente.