RINVIO SCADENZE PER CARTELLE ESATTORIALI E PRESTITI COVID. LA CAMERA CONFERMA FIDUCIA AL DECRETO
Vengono rinviati i termini per sfruttare i benefici di legge che alleggeriscono le incombenze per le aziende che hanno sofferto per la pandemia. C’è tempo fino al 30 aprile per presentare la richiesta
Più tempo per pagare le cartelle esattoriali e rinvio dei termini per restituire i prestiti Covid: sono i punti principali definiti negli emendamenti al decreto Milleproroghe, che ha ottenuto la fiducia alla Camera con 369 voti a favore e 41 contrari. Tra i tanti i correttivi richiesti spicca il rinvio delle rateazioni scadute al Fisco per le imprese in difficoltà per la pandemia. Il voto finale sul provvedimento è previsto per martedì mattina. Il testo passerà poi all’esame del Senato.
L’obiettivo è quello di allungare i tempi dei benefici concessi dall’emergenza Covid soprattutto per andare incontro alle aziende in crisi. Ai tempi del primo lockdown, il governo Conte aveva congelato le scadenze per pagare cartelle e accertamenti esecutivi fermando la macchina della riscossione. In questo beneficio erano rientrati anche quelli che non avevano rispettato i pagamenti prima della “data Covid”, l’8 marzo 2020.
In un secondo momento il dilazionamento era stato reso possibile con una nuova richiesta entro il 31 dicembre 2021. Ora il Milleproroghe offre la possibilità di fare domanda di rateazione entro il 30 aprile. Il beneficio, in questo caso, si perderà però dopo cinque rate non pagate e non, come accadeva in precedenza, dopo dieci. Stesso beneficio anche per i prestiti fino a 30mila euro alle piccole imprese.
In questo caso si prevede una scadenza per il rimborso del capitale, che scatta non prima dei 24 mesi dall’erogazione: prima si pagano solo gli interessi.
In questo caso, sarà possibile prolungare il temine di altri sei mesi. Prime case – Ci sono infine le agevolazioni sulle prime case.
Anche per i mutui prima abitazioni, con l’emergenza pandemia era stato possibile sospendere i pagamenti delle rate, con ripartenza dal primo gennaio.
La sospensione proroga il beneficio fino al 31 marzo.