Si cercano dodici dispersi sul traghetto che ha preso fuoco a largo della Grecia
Si tratta di 9 camionisti bulgari e tre greci che potrebbero essere rimasti ‘intrappolati’ a bordo mentre l’incendio avanzava. Si teme uno sversamento di carburante in mare
Dodici dispersi, fiamme non ancora spente e “un possibile sversamento” individuato da un Atr della Guardia costiera italiana. L’incendio divampato nella notte tra giovedì e venerdì a bordo della “Euroferry Olympia”, traghetto della Grimaldi Lines in viaggio da Igoumenitsa a Brindisi, tiene ancora impegnati al largo di Corfù un elicottero, una fregata, una nave anti-incendio e sei rimorchiatori.
La priorità è la ricerca dei nove camionisti bulgari e dei loro tre colleghi greci che ancora mancano all’appello: l’ipotesi più verosimile è che siano rimasti ‘intrappolati’ a bordo, che magari al momento in cui è scattato l’allarme fossero a dormire nei loro camion (circostanza, questa, che peraltro sarebbe vietata dal regolamento).
I passeggeri del traghetto della Grimaldi soccorsi dall’imbarcazione della Guardia di Finanza In realtà, a rendere più difficile il lavoro dei soccorritori è il fatto che ci siano dei focolai ancora accesi, rinvigoriti dal vento che nelle ultime ore ha preso a soffiare sempre più forte. Dall’imbarcazione si alza una densa colonna di fumo, visibile da grande distanza. Ed è monitorando dall’alto la situazione che ha preso corpo il sospetto tanto temuto, quello di conseguenze anche per l’ambiente.
“A bordo del traghetto si stimano presenti 800 metri cubi di carburante destinato alla propulsione e 23 tonnellate di merci pericolose corrosive”, avverte il ministero della Transizione Ecologica che ha prontamente approntato un rimorchiatore della società del servizio nazionale italiano antinquinamento, lo “Ievoli white” dislocato nel porto di Bari, per dare supporto alle autorità albanesi e greche.
Nell’area è presente anche nave Diciotti della Guardia costiera, dotata di dispositivi di antinquinamento e con un team tecnico composto da un esperto Ispra e da due ufficiali del Reparto ambientale marino. Il ministro Cingolani segue “ogni fase della vicenda”.
Notizie contrastanti anche sui passeggeri italiani non ancora rientrati in patria, una ventina: il loro ritorno sarebbe imminente e potrebbe avvenire già nelle prossime ore, secondo il Gruppo Grimaldi, ma dagli uffici dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale e da quelli della Capitaneria di porto di Brindisi è arrivata notizia che in giornata non ci saranno arrivi via mare di naufraghi.
Si era parlato anche di un rientro con un volo aereo ma a complicare la situazione contribuisce l’apertura di una inchiesta da parte della procura di Corfù che ipotizza i reati di naufragio e attentato alla sicurezza dei trasporti.
L’indagine è stata affidata all’autorità portuale dell’isola del Mar Ionio che dovrà accertare le cause del rogo e raccogliere le testimonianze di chi era a bordo, dei soccorritori e dei pescatori presenti nell’area.